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Sognatore
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l’aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace…
In questi ultimi giorni le mie notti sono state letteralmente costellate di sogni, visioni oniriche di ogni tipo, dalle più tradizionali alle più assurde, forse il vino abbondante delle ultime sere ha in parte contribuito, ma è pur vero che in fondo amo davvero sognare abbondantemente.
Per cui mi chiedo, ma io sono un sognatore?
In verità penso proprio di sì, forse persino troppo, ma decisamente preferisco essere un sognatore fra i più umili, immaginando quel che avverrà, piuttosto che essere signore fra coloro che non hanno sogni e desideri.
Anzi, ritengo di essere un viaggiatore delle Dreamlands, come le chiamava il grane Lovecraft, e sono certo che prima o poi giungerò persino a incontrare Randolph Carter laggiù.
Ed è senza dubbio innegabile che gran parte dei nostri sogni li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli, come scrisse così splendidamente Dannunzio:
“quel che non fu fatto lo sognai, e tanto fu l’ardore che il sogno eguagliò l’atto…”
E poi io penso che chi ha paura di sognare sia destinato a spegnersi lentamente, soprattutto credo che non si debba mai limitare l’ardire dei sogni, anzi incoraggiarsi a farne sempre di più intensi, esagerati, perché in realtà a volte i sogni si avverano, se non accadesse la natura non ci inciterebbe così a farne.
Quindi via, spazio alla fantasia, che poi in fondo non è che il sogno di adamo, il quale poi si destò e scoprì che era la verità.
I padri antichi del pensiero e della ragione ci dissero: penso, quindi sono.
Ma la madre oscura nascosta nel nostro animo sussurra nei nostri sogni: sento, dunque posso essere libera.
Certo però a volte capita di fare sogni davvero strani, come stanotte.
Ho sognato la campagna referendaria di un verme che si batteva ferocemente per essere d’ora in poi chiamato single, e non solitario…