Michele (Caliban)

Perfidissimo Me

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Ho aggiunto un pesto a tavola!

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Il piacere puro è anche ricevere l’immagine della copertina del mio nuovo libro di cucina: “Aggiungi un pesto a tavola”, che uscirà ad aprile!

aggiungiunpesto

E dalla prefazione vi offro alcune righe, giusto per stuzzicare il palato.

Sua maestà, il pesto!

Il pesto genovese è senza dubbio uno dei condimenti per pasta più conosciuti e apprezzati in Italia e nel mondo.
Sono soprattutto tre i principali fattori che ne hanno decretato il grande successo.

Semplicità di creazione:
Si tratta in fondo di una salsa “a freddo” che non richiede quindi alcuna cottura, preparata con pochi semplici ingredienti genuini e presenti, per la maggior parte, sempre in qualsiasi cucina o comunque facilmente reperibili.

Golosità:
Chiunque l’abbia assaggiato non potrà che convenire che nella sua semplice essenza di combinare così magnificamente pochi intensi sapori sia assolutamente goloso. Come resistere, ad esempio, dal intingere nella ciotola la punta del dito per assaggiarlo subito, appena fatto, quando il profumo di basilico olio e aglio invade le narici in modo così fragrante.

Duttilità:
Ha una quasi infinita possibilità d’utilizzo culinario. Condisce egregiamente qualsivoglia formato di pasta, infatti, a differenza della maggior parte dei sughi e delle salse, che comunque tendono ad avere un formato di pasta tipico e preferibile, i piatti classici con il pesto sono molteplici e tutti assolutamente imperdibili. Inoltre si presta ad essere utilizzato in molte altre preparazioni oltre che come condimento per le pastasciutte.

 

Written by Michele

15 febbraio 2015 at 10:26

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Prigioniera dell’Ombra

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Esce oggi su tutti gli ebook store il mio ultimo racconto lungo:Prigioniera dell'Ombra

Prigioniera dell’Ombra

Al link Damster sopra trovate tutti i link ai vari store online. a ben 99 cent!
Invece di un caffè potrete assaggiare e gustare un piccante e appassionante racconto.

“….
L’aria era fresca e il piccolo sole saliva tra poche candide nuvole. Come sempre la stupì il fatto che la torre non era visibile da nessuna parte, questo poteva solo significare che il labirinto era più lontano da essa di quanto potesse immaginare. Scelse l’ingresso a ovest, per non avere il sole negli occhi, e si avviò tra le siepi. Iniziò girando a caso. Come sempre si imbatteva a tratti in statue curiose, situate in nicchie semicircolari lungo la siepe, oppure in qualche raro spazio più aperto, in cui trovava piccole fontane, panche di pietra e a volte persino qualche bassa costruzione. Curiosi Gazebo e piccoli padiglioni con all’interno quadri e altre misteriose e intriganti opere d’arte.
La cosa strana era che, anche rifacendo lo stesso percorso, o almeno le sembrava di farlo, le statue e le altre meraviglie architettoniche erano sovente differenti, come se il luogo mutasse di continuo mentre lo percorreva. Dopo qualche ora di svolte casuali e dopo aver visitato un piccolo padiglione mai visto prima, con all’interno dei dipinti davvero incredibili per l’emozione intensa donata da quei colori così cupi ma vividi insieme e lo sconvolgente realismo e umanità delle figure rese con una imperfetta perfezione davvero estatica, giunse a un piccolo spiazzo, con al centro un piedistallo sormontato da una splendida scultura di pietra nera.
Si avvicinò, salendo i due gradini del piedistallo, fino a trovarsi di fronte alla statua. Si trattava di una figura maschile, atletica. L’uomo, completamente nudo e dal volto concentrato, quasi corrucciato, tendeva i muscoli con le bracia aperte a compasso e, nella destra, stringeva un sottile giavellotto di metallo brunito. Gabie sfiorò con le dita la perfezione del corpo scolpito, il torace muscoloso, i cui capezzoli parevano quasi veri da tanto erano perfettamente e minuziosamente cesellati. Le sue mani percorsero i tesi muscoli delle braccia, gli accarezzarono il viso, il naso sottile e adunco, la lunga barba riccioluta che scendeva in una punta, tesa anch’essa verso l’invisibile obiettivo del suo lancio. Poi le dita di lei scesero, lungo i muscoli delineati del petto e del ventre, fino a entrare in contatto con il liscio pene, proteso verso il basso, in posizione di riposo, ma comunque sporgente.
Lo accarezzò, lasciando che la mano scivolasse dietro, scoprendo la perfezione della scultura anche nei punti più celati, stringendo tra le dita i marmorei testicoli e abbracciando inconsciamente la scultura. Il desiderio tornò a infiammare la sua mente, l’interno delle sue intime labbra si inumidì profondamente e lei premette il suo corpo, in modo voluttuoso, contro l’uomo di marmo.
…..”

 

Written by Michele

17 novembre 2014 at 10:46

Quasi maggiorenne

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Seduto in quel caffè
io non pensavo a te
Guardavo il mondo che
girava intorno a me

Reduce dal festival dell’Eros di Zibello, ho ritirato gli ultimi due volumi, freschi di stampa in cui appaiono altri due miei racconti, e così ora (escluso il mio libro di cucina, che conteggio a parte) sono a 17 libri in cui appare qualcosa della mia lussuriosa fantasia.

Messaggi al Cioccolato

Messaggi al Cioccolato

L'Ultima Estasi

L’Ultima Estasi


Al prossimo divento quindi maggiorenne.
Curioso pensiero peraltro quello sulla maggiore età, mescolato ai racconti erotici, perché, anche se molti forse non ci hanno mai fatto caso, la letteratura è proprio la sola cosa che non ha alcun tipo di divieto o censura per età del fruitore.
Mentre un ragazzino non può entrare al cinema a vedere molti film, acquistare una rivista fotografica erotica, o sigarette o alcolici, per la letteratura niente limiti, mai.
Non che io sia contrario, per carità, ma fa sorridere il pensiero che si debba cliccare “sono maggiorenne” su internet per visionare corpi nudi o teoricamente presentare un documento per playboy e si possa invece tranquillamente acquistare un De Sade, o un Apollinaire (per citare due scrittori classici ma estremamente forti nella loro erotica letteratura).
Forse che leggere sia meno possente che semplicemente guardare?
Eppure secondo me è il contrario, è immensamente più immaginifico e sensuale poter completare con la fantasia la parola scritta in immagini mentali che meramente guardare una figura, trovo assolutamente più eccitante una storia coinvolgente che una serie di foto esplicite.
Perché alla fine è la fantasia che distingue tra eros e pornografia, il saper condurre almeno per un poco la mente oltre, aldilà del reale, del quotidiano.
Che è un poco la stessa differenza che c’è tra dire a una donna:
voglio far sgorgare appassionatamente e irrefrenabilmente l’erezione sorgiva della tua anima che, rinchiusa nella prigione dei tabù e delle paure, stenta a risalire in superficie”
O
ppure dirle:
“posso trombarti?”
È pur vero che la conclusione potrebbe essere la stessa, ma con molta meno poesia.
La sola cosa importante è che se lei, a quel punto, ti chiede: fammi godere con la lingua…
Tu non le legga delle poesie!

Written by Michele

29 settembre 2014 at 11:33

Presentando qua e là

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Mercoledì 27 agosto alle ore 21.00 a Lido degli Estensi (FE)
Presenterò nuovamente il mio Libro di ricette afrodisiache:

Sessanta sfumature di gola

Se qualche amico Blogger passerà da quelle parti naturalmente offro da bere!
Perché in fondo bere è la terza miglior cosa che puoi fare con le labbra…

saporidamare.preslibroferrara

Written by Michele

25 agosto 2014 at 11:12

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Ricordo dolce e amaro

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Proprio oggi sono 5 anni che mio padre se né andato per sempre, e seppur allietato dai mille ricordi splendidi mi manca ancora tremendamente, e non so che darei per poterlo rivedere ancora una volta, fargli sapere molte cose che non ho mai avuto occasione di dirgli e condividere con lui molte cose splendide accadute dopo la sua scomparsa.
Sono felice di essergli stato accanto, tenendogli la mano quando è successo, in fondo lui era lì, quando sono arrivato io, è giusto che io ci fossi quando è partito lui.
E conserverò per sempre gli innumerevoli momenti piacevoli vissuti insieme.
Come dimenticare quando da bambino, invece di favole, mi raccontava come un fantastico racconto di avventura l’Iliade e l’Odissea, e penso che la mia passione per quel genere di letteratura nasca proprio da quello, oppure quel suo modo unico di essere sempre ironico, seppur in modo delicato, il sorriso sempre presente, il suo modo di affrontare la vita con leggerezza, vivendo pienamente le sue passioni e non curandosi troppo del resto del mondo, di chi esulava dalle persone speciali e amiche davvero.
E anche un po’ questo credo sia la sua magnifica eredità, ormai naturale in me.

Sei stato un bravo papà, oserei dire un grande padre, e non si potrebbe assolutamente desiderarne uno migliore.

“ma ho vissuto, e non ho vissuto invano;
la mia mente perderà la sua forza,
il mio sangue il suo fuoco,
e, sconfitto dal male,
perirà anche il mio corpo,
ma in me esiste qualcosa che consumerà
il tormento del tempo
e vivrà quando sarò morto…”
prometeus – Lord Byron

Written by Michele

26 luglio 2014 at 14:22

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Tonarello, m’hai provocato? E mò ti distruggo!

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Come sempre tornare a casa da una splendida vacanza è destabilizzante per l’equilibrio della psiche e del corpo.
In parole povere i maroni roteano a mille!
selfromaCerto ci sono piccole consolazioni, l’essermi divertito enormemente al raduno blogger Romano, l’aver conosciuto persone davvero splendide e che mi è dispiaciuto assai lasciare dopo due giorni di risate, chiacchiere amene, minchiate colossali (principalmente mie) e contornate da cibo e alcolici in piacevole abbondanza.
Come extra poi il cameriere di un ristorante ha riconosciuto il mio libro, l’aveva comprato a rimini!
Perdipiù si è scoperto che la nuova cuoca del locale è mia concittadina, di Novi, e la conoscevo pure!
pomataPoi ieri nel mio solitario gironzolo romano non solo sono andato in irrinunciabile pellegrinaggio di fronte al portone della casa “der pomata” dal mitico film cult “febbre da cavallo”, sosta di cui vedete qui a lato una diapositiva!
Ma sono anche stato protagonista di curioso accadimento, un mio innocente commento sfuggitomi inopinatamente ad alta voce, fronte pantheon, al passaggio di stragnocca bionda apparentemente straniera:
«Minchia che gnocca» esclamai con tono lievemente troppo audace.
Al suo voltarsi a guardarmi con sopracciglio curiosamente sollevato stile mr Spock e sorriso in tralice compresi ahimè l’errore.
Era italiana…
Dulcis in fundo, persino il cielo l’urbe stamane ha pianto copiosamente la mia partenza, mentre a casa mi ha accolto un sole smagliante, perfetto per il mio certame calcettistico serale.
Ma bando ai nostalgici ricordi e via al pensiero di nuove mirabili avventure Ritrovistiche, che si spera si ripeteranno al più presto!
Ma sciocchezze a parte, si sono scambiate in questi giorni davvero molte parole, e le parole, si sa, sono in fondo solo come delle bottiglie, certo di infinite forme, colori dimensioni e preziosistà dei materiali, ma alla fine ciò che si assapora davvero sono solo i pensieri e realtà che devono contenere, o si finisce per dissetarsi del nulla.
E devo ammettere che personalmente mi sono dissetato di molteplici sfumature preziosi di pensieri, e certamente non mi riferisco alle bevute che li hanno accompagnati.
Anche se devo ammettere che dopo questi tre giorni pare ci sia ormai ben poco sangue nel mio alcol…

Written by Michele

13 Maggio 2014 at 18:34

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Cantù che ti passa

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sessantasfumaturedigolaA Cantùùù trallallà trallallà trallallà…
a Cantùùù…
No, non mi sono completamente rimbambito, non più del solito perlomeno.
Ma giovedì sera sarò al Ristorante Garibaldi al Cantù, per una serata di mangiacomescrivi, una cena “piccante” (Menu con 15 varietà di peperoncino, salse e oli, da aggiungere e degustare) per presentare di nuovo il mio libro di cucina afrodisiaca, Sessanta sfumature di Gola, oltre tutto devo pure decidermi a scrivere un nuovo racconto sul tema, visto che da vincitore del passato concorso omonimo, per racconti erotici che miscelino gola e lussuria non posso certo esimermi dal ritentare.
(Chi fosse curioso e volesse leggere il suddetto racconto lo trova tra quelli linkati qui a lato: Nuda e Cruda, oppure cliccando direttamente sul titolo qui)
E se qualche lettore volesse cimentarsi può trovare sul sito Eroxe  il bando del concorso.
E per prepararmi alla serata oggi penso mi preparerò un bel piatto di spaghetti…
Stanlio olio e peperoncino!

Written by Michele

10 marzo 2014 at 11:59

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Guarda come Gongolo!

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foto 1

Ebbene sì gongolo, gongolo sapendo di gongole (ok questa è tremenda), però ricevere dal tuo giornalista preferito il suo libro con dedica e biglietto di ringraziamento, dopo che gli avevo fatto avere tramite un amico comune il mio libro è un piacere davvero profondo.
In verità io da ormai molti anni compro quotidianamente la stampa soprattutto per il suo “buongiorno” che è sempre un breve e intenso concentrato di piacere della lettura.
Un sapiente mix di sagacia, ironia, cultura e passione raramente riscontrato, e cui vorrei davvero potermi avvicinare un giorno nella scrittura.
foto 2Per ora mi godo il piacere della rilettura dei molti articoli, sperando che lui si goda il piacere della gola cucinando qualcuna delle ricette del mio libro.
Quindi resterò qui a gongolare ancora un pochetto, poi domani tornerò con un post classico, che sia mai mi serizzi troppo H24.
E poi meglio sempre accontentarsi, non si può mica avere tutto!
Poi dove lo metterei?

Written by Michele

11 dicembre 2013 at 14:02

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La mia Libreria

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la mia libreriaÈ una libreria antica la mia, abbastanza ampia, eppure così ricolma.
Libri in doppio strato, doppia fila verticale e persino stipati stretti  in orizzontale, un po’ come i miei pensieri e fantasie, sempre a occupare tutto lo spazio disponibile.
Eppure, sebbene appaia strapiena, riesco sempre a farci entrare ogni nuovo piccolo o grande volume, come se sapesse adattarsi a me, ai miei bisogni.
Perché in fondo accumulare libri è come far collezione di desideri, mantiene giovane e vitale.
È un po’ la mia DeLorean, una personale macchina del tempo con cui posso andare ovunque, perdermi nel tempo, nello spazio, a volte anche solo riguardando una copertina o rileggendo un titolo, è una parentesi al susseguirsi delle ore.
È uno spazio dotato di dimensione propria, dove i libri ammiccano, sorridono, urlano a volte o sussurrano, tutti pronti e desiderosi di raccontarmi una storia, o, come capita spesso, di farmela riascoltare ancora e ancora, perché ogni volta qualche nuovo particolare, qualche nuova sensazione e emozione si affaccia, perché il narratore, che altro non è in quel momento che la mia voc ementale che legge, è cambiato nel tempo, evoluto e ha nuovi processi mentali cui attingere nell’interpretazione.
Naturalmente vi regna il caos.
Così stuzzicanti libri erotici si accompagnano a fantasy, gialli storici a fantascienza, Libri di viaggi passati a volumi di ricette di cucina.
Puoi trovare Shakespeare che si accapiglia con la raccolta dei Fantozzi, oppure Martin a braccetto con Baudelaire e Neruda che chiacchiera con Tolkien.
Ogni tanto però appare una piacevole sequenza monocromatica, blocchi di rosso vivo o di oro dei romanzi della Nord, i bianchi fantasy Armenia, i piccoli vecchi cari millelire e le file di fumetti Bonelli, che vengono soprattutto relegati nei cassetti o nelle file di fondo più nascoste, schiacciati insieme.
Qua e là poi rifulgono piatti e coppette argentee di un vittorioso passato da golfista accanto alle orribili ma sempre preziose gambette di terracotta dei premi Eroxè.
La mia libreria è come me, puoi trovarci svago o cultura, seria meditazione filosofica o risata sguaiata, fantasia sfrenata di mondi incredibili o i cento modi per cucinare gli spaghetti.
In fondo la mia libreria è come la vita, basta saper cercare, avere voglia di sfogliare e non fermarsi mai alle prime pagine, e puoi trovare esattamente ciò che desideri per passare al meglio e con piacere e gioia il tuo tempo, in fondo sono un vero libridinoso.
Ma soprattutto mi accerto sempre che ogni libro che posseggo abbia il suo indice..
Altrimenti come farebbe a mettersi le dita nel naso?

Written by Michele

23 novembre 2013 at 13:56

back from Bologna

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EOtto-in-cucina-libro-60-sfumature-di-gola-2013-10-10-000d è con viva e vibrante soddisfazione che sono tornato sabato da Bologna, dopo due eccellenti serate. Sia l’aperitivo di presentazione del libro sia la cena sono andati ottimamente.

Ambiente splendido a Ottoincucina, il piacere di una amichevolissima compagnia e una cucina davvero professionale in cui mi sono deliziosamente dilettato nel preparare numerose ricette dal mio libro per la gioia (si spera) dei partecipanti ai due eventi.

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L‘aperitivo si è sviluppato con piacevoli chiacchiere e bevute con amici di vecchia data e molte nuove piacevoli conoscenze, cui ho propinato dal libro diverse ricette, come l’insalata di patate e alici marinate allo zenzero, il tortino di fichi, caprino e cipolle rosse, le polpette patate e zenzero ai profumi indiani e le penne curry, piselli zucca e zenzero fritto, che hanno riscosso un notevole successo.

 

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Certo il clou però è stato la serata di venerdì, con la vera e propria cena afrodisiaca.

Dove ho ripetuto l’insalata di patate e alici marinate allo zenzero, poi gamberoni alla Michele, potage Pompadour, risotto birra zenzero e mortadella (scelta ovvia trovandomi a Bologna) e un azzardato ma gustoso filetto di maiale al cioccolato, per finire i cuori caldi di cioccolato con salsa di frutti di bosco e lingue di gatto (purtroppo questi sono stati la sola cosa non uscita esteticamente perfetta, ma visto che non ne è avanzato uno, non mi lamento).

insalata di alici marinate allo zenzero e patateOtto-in-cucina-cucina-afrodisiaca-2013-10-11-012Otto-in-cucina-cucina-afrodisiaca-2013-10-11-014Otto-in-cucina-cucina-afrodisiaca-2013-10-11-017Otto-in-cucina-cucina-afrodisiaca-2013-10-11-019cuori caldi di cioccolato

Ho peraltro davvero capito quale paiolo esagerato si facciano i cuochi professionisti, visto che per una cena per una dozzina di persone ho lavorato più di 4 ore nel pomeriggio, più la preparazione vera e propria durante la cena, protrattasi dalle 8,30 a quasi l’una, per fortuna tra la soddisfazione davvero commovente dei commensali paganti, e devo ammettere che, cucinare così, professionalmente per sconosciuti avventori paganti, è davvero cosa diversa dal farlo a casa per amici.
Ma si è instaurato uno splendido rapporto di chiacchiere e risate, e visto che il cibo (abbondante) è andato alla grande e che tutti hanno poi comprato una copia del libro avendone apprezzato le ricette direi che la soddisfazione è stata enorme, soprattutto mia.
Ma alla fine penso di cucinare bene anche perché da piccolo sono caduto in un burrone…
E mi sono unto tutto!

Written by Michele

14 ottobre 2013 at 11:27

Pianopiano forteforte

Taccuino di una mente affollata.

RIVA OMBROSA

Quando si ama si dona

Makeupraimbow

Everyday something new for us...:-)

Ricette pensieri e idiozie

Non è un food blog, non è un diario, allora cos'è?

La Pillaccherona

... stai sempre a spilaccherà.

Luminaria sprecata

L'essenziale è invisibile agli occhi

La ragazza che pedala

Scatto fisso, senza freni. Non posso fermarmi anzi non voglio farlo.

kyleweatwenyen

Come un angelo da collezione.

Nora's

I'm just a puzzle that doesn't wanna be solved

the.blonde.emigrant

Random feelings, crazy life

Un Folletto in abito da sera

Io sono quella che, con le parole, crea origami per decorare le pagine

Rupestreblog

∃x(φ)

Marmellata di pensieri

Cosa dice la mia testa

Note dal Caos

Se non puoi dominar il Caos dagli forma. E.

17 e 17

UN PO' PIU' DI TWITTER, UN PO' MENO DI UN BLOG

ipennaioli.wordpress.com/

I PENNAIOLI USANO ANCORA CARTA, PENNA E CALAMAIO. SCRIVONO DA ANNI RACCONTI E LI DIFFONDONO ATTRAVERSO PICCIONI VIAGGIATORI AI LORO LETTORI. ALCUNI AMICI NE HANNO SELEZIONATI E RACCOLTI UNA PARTE E HANNO APERTO UNA “BOTTEGA DELLE LETTERE” PER POTERLI DIVULGARE SPONTANEAMENTE ATTRAVERSO INTERNET. NE “LA BOTTEGA DELLE LETTERE” SONO CUSTODITI FRAMMENTI DI QUOTIDIANITÀ, VISSUTA O IMMAGINATA: ESPERIENZE, PARADOSSI, INNAMORAMENTI, EROS. UNA BOTTEGA APERTA AGLI AMICI E A TUTTI COLORO CHE PASSERANNO A trovarci e che con il loro sostegno ci stimoleranno ad esprimerci in modo sempre più creativo e fantasioso.

LapostrofoAura

Sono solo Luoghi

The Globetrotter

It's always time to jump on a plane!

Cecilia Gattullo

Nelle mie opere sono spesso all’inseguimento dell’anima, l’essenza dell'esistenza umana. Anima, intesa come soffio di vita, di individualità. Nelle mie rappresentazioni cerco infatti in qualche modo di dare voce attraverso tratti e colori proprio a quella “apparentemente invisibile” parte di noi stessi che non ha corazze, rivestimenti o camuffamenti imposti dalla realtà nella quale ci troviamo a vivere. Inseguo l’anima, pura essenza, assoluta individualità, in perenne interazione (e spesso conflitto) con il mondo reale.

intempestivoviandante's Blog

Racconti, teatro, letteratura

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a cura di Deborah Talarico

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