Michele (Caliban)

Perfidissimo Me

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il Batacchio colpisce ancora

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Dieci ragazze per me
posson bastare dieci ragazze per me
voglio dimenticare
capelli biondi d’accarezzare
e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze per me
solo per me.

Ed eccoci all’ultima dissacrante puntata dei famigerati dialoghi, io e il Batacchio ringraziamo tutti coloro che hanno apprezzato e chissà, non è escluso che in un futuro nasca una nuova ulteriore puntata.
Naturalmente ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti non è affatto casuale!

Dialoghi del Batacchio 4, il Batacchio colpisce ancora.

– dì un po’ tu laggiù, hai letto l’ultima sul viagra, sembra che ad usarlo troppo si diventi ciechi, vuoi vedere che le leggende metropolitane sull’abuso dell’autoerotismo avevano un che di scientifico?

– cos’è ti inventi una nuova scusa per farlo ancora meno? Guarda che io mi annoio sempre quaggiù, e poi lo sai che a me il viagra fa una sega.

– sempre volgare tu eh? Non potresti usare un linguaggio un po’ più consono, un paragone meno volgare, e più attinente, ti leggono sai?

– ma se è il paragone più attinente che ci sia, e poi lo sai che io dico sempre quello che penso, e stai tranquillo, che di recente non rischi certo di diventare cieco, anzi, mi sa che hai guadagnato persino qualche diottria.

– ma bravo mr simpatia, vuoi un applauso?

– eccome! Soprattutto se da mano femminile, e mi accontento anche di una sola mano.

– sei tremendo, chissà che ho fatto per meritarti così.

– sicuramente avevi un credito immenso con la fortuna, visto il successo smodato che riscuoto le purtroppo rare volte in cui mi metti in azione.

– certo se tu fossi muto saresti perfetto.

– e bravo, già dipendo in tutto e per tutto da te, ci mancherebbe non potessi nemmeno esprimere le mie opinioni.

– ma che opinioni, sai solo criticare e dire volgarità.

– solo perché c’è di che criticare, se ti dessi più da fare sarei il batacchio più allegro e felice del mondo.

– ma accontentati un po’, e poi lo sai è la qualità che conta, mai la quantità.

– e ti pareva, visto che io invece sono soprattutto un campione di quantità mi cambi le regole, e poi tu non hai mai capito nulla delle donne, anche la quantità, soprattutto temporale ha il suo bel perché.

– sappi caruccio che ci sono donne che mi trovano affascinante, checché ne dica tu, e poi ricordo ancora quel periodo nella mia vita in cui ho avuto tre donne insieme.

– tre? Ma che dici? Sei sicuro? Io non me ne ricordo per nulla, mi avevi drogato?

– ma sì, non fare lo smemorato, è stato indimenticabile, poi ho cambiato due carte e mi è uscito un full…

Written by Michele

11 febbraio 2013 at 11:37

Il Batacchio contro Tutti

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E in questa noiosa fredda domenica ecco a voi una nuova entusiasmante pirotecnica puntata dei dialoghi del Batacchio?
Anche se, visto il grande successo riscosso finora, uno dei protagonisti si sta montando la testa e sta avanzando richieste sempre più esose e assurde, vorrebbe condurre sanremo ciulando il posto a Fazio e con belen in sostituzione della Littizzetto!
Eccovi quindi in anteprima internazionale i:

Dialoghi del Batacchio 3, il Batacchio contro tutti.

– che barba che noia.. Che noia che barba.

– uè mondaini, questa la dicevi già nella puntata precedente, cambia canzone.

– mica è colpa mia se mi annoio sempre, o quasi.

– ma se non ti basterebbe nemmeno un harem, non hai autocontrollo.

– che posso farci, in fondo poi sei tu il mandante di tutte le cazzate che faccio o dico.

– vabbé, tanto mi assolveranno in cassazione come il vecchio Andreotti o il buon Silvio.

– certo che potresti darmi qualche soddisfazione, se vado avanti così deperisco.

– ma come deperisci? Se sei sempre arzillo, anche quando non dovresti, guarda che prima o poi ti faccio assaggiare il bromuro, così poi vediamo chi ride.

– o beh, che me frega, se non ti scappasse la pipì ogni tanto potresti anche regalarmi ai poveri.

– maleducato e ingrato, con tutto quello che faccio per te.

– fai fai.. Non fai mai abbastanza.

– smettila sai, volgare, e poi conosci cosa si dice dell’onanismo.

– onache? Ma perché non parli come mangi.

– ma che ignorante sei, Onan è un personaggio biblico, che dio avrebbe ucciso perché disperdeva il suo seme, è la condanna religiosa della masturbazione.

– ahh, e io che pensavo si trattasse di un emulo di Swarzeneggher, una cosa tipo Onan il barbaro…

– certo che con te non si può per nulla parlare.

– ma poi a te che te frega se la chiesa la condanna? Non sei ateo?

– ma che centra, si faceva per dire, e poi non sai che si diventa ciechi?

– o beh, se per quello il pompino rende le donne mute, almeno finché non hanno finito.

– dovrebbero rendere te muto, vergogna! Non si usano così certi termini volgari.

– uff… Avrei anche potuto dire fellatio, ma non rendeva bene l’idea dell’ingoio.

– basta così, questo mica è un blog pornografico, non si può dire così ingoio!

– purchè lo si faccia a me piace parecchiotto.

– ma la smetti? Ti censuro sai?

– ma dai, lo sai anche tu, in fondo un pompino senza ingoio è come pulirsi il culo con i coriandoli…

(continua)

Written by Michele

10 febbraio 2013 at 10:28

Il Ritorno del Batacchio

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non va più via l’odore del sesso che hai addosso
si attacca qui all’amore che posso che io posso
e ci siamo mischiati la pelle le anime le ossa
ed appena finito ognuno ha ripreso le sue

Visto il successo della prima puntata dei  dialoghi del batacchio, non potevo esimervi dal proporvi la seconda parte, ecco dunque a voi: Dialoghi del Batacchio 2, il ritorno del Batacchio.

– che barba che noia.. Che noia che barba…

– ma che hai da lamentarti sempre? Mi sembri la Mondaini.

– che noia.. Sempre io e te, te ed io…

– continui? Ma pensi di essere spiritoso?

– altro che spiritoso, questa è la dura realtà, e mica parlo di duro a caso

– bravo, anche volgare ora!

– io non sono volgare, è che mi disegnano così.

– cos’è? Hai fatto un corso di comicità da Neil Simon? Fatti rimborsare.

– sì! Fai presto a parlare tu, tu ti diverti sempre, il calcetto con gli amici, facebook, la scrittura dei racconti, il blog, le cene e le bevute… E io? A ben pochi piaceri son riservato.

– ma ti lamenti sempre? Mai contento, mai. Sei stufoso.

– più che altro sono stufo! Suvvia, fai qualcosa, andiamo in un posto dove ci sia della bella passerina!

– ecco, con l’imitazione di  Andrea Roncato le ho sentite tutte.

– no, non hai ancora sentito come faccio Vasco: voglio una topa, esagerata, voglio una topa come quelle dei fiiiiiiilm

– ma sei monomaniaco proprio, ma che penseranno i lettori di te?

– io spero mi pensi qualche lettrice, e che i pensieri siano molto, molto peccaminosi.

– basta, sei inguaribilmente senza speranza.

– no, no, la speranza ce l’ho, spero prima o poi di divertirmi.

– meriteresti di andare a lavorare, ma in miniera, o nei campi così vedi.

– se è per quello io seguo sempre la legge del contadino.

– legge del contadino? E sarebbe?

– non è la misura del trattore che conta, ma quanto tempo trascorri ad arare il campo…

(continua)

 

Written by Michele

8 febbraio 2013 at 13:37

Dialoghi del Batacchio

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Fare sesso, succhiarne la polpa
e via la vergogna e i sensi di colpa
sdraiarsi sulla sabbia, rotolarsi nel fango
carezzarle le gambe, improvvisarsi in un tango
annusarle la pelle, scoprirne l’odore
passare dal sesso a fare l’amore…

Mio carissimo e amato pubblico lettore del blog, oggi vi presento la prima parte di un mio vecchio esperimento, liberamente ispirato ai famosi “monologhi della vagina”, i miei “dialoghi del Batacchio”
E già è stata dura decidere per il nome: pene pareva troppo medico-schizzinoso, cazzo troppo volgare, e poi avrebbe già sottinteso un bel giudizio negativo sul contenuto dei suddetti, avevo anche pensato al benignico sventrapapere, ma sa troppo di maschilista, pisello avrebbe sottinteso troppo una minuscola dimensione del suddetto (e magari poteva offendersi) e ogni riferimento ai volatili è escluso di partenza per via della mia ornitofobia… Quindi la scelta cadde su batacchio.
E visto che proprio ieri sono stato per l’orine del prossimo autunno nello showroom di jimmy choo dove c’era una modella di una bellezza assolutamente incredibile, direi che la situazione è assolutamente attuale.

Dialoghi del Batacchio

Ovvero: piccoli screzi tra un uomo e il suo migliore amico, nonché compagno inseparabile di piacere.

– ma! Mannaggia! Ti pare il caso? Mi fai fare delle figure tremende davvero

– io? Ma mica è colpa mia se nel profondo sei un maiale

– vergogna! Ho anche messo i pantaloni chiari leggeri oggi, ma che cosa può pensare di noi?

– di te non so, ma di me, vista la reazione, sarà molto lusingata, come tutte

– si proprio, penserà che sono il solito maschio arrapato che appena si trova davanti una modella in minigonna va fuori di testa

– beh? Mica sono io che le guardavo così le gambe… E pure tutto il resto, li conosco i tuoi pensieri sai, sono ben quelli il mio reagente principale, e poi io sono solo effetto, mica causa, non mi ritengo responsabile

– bel cavolo di effetto, è una vita che mi fai fare figure, eppure un certo controllo centrale sulle periferiche dovrei averlo

– periferica? Uè! Periferica a chi? Guarda che se poi entro in sciopero sono tutti cazzi tuoi eh? E nel senso proprio della parola!

– see sciopero, sono più di 40 anni che mi dai il tormento per lavorare di più

– esatto, e quindi non distrarti troppo, non vedi che sandali incredibili sta provando ora?

– li vedo sì… Meno male che ora c’è la moda delle camicie fuori dai pantaloni, o eravamo fregati… Però guarda che occhi, secondo me se n’è accorta

– se ne accorgono sempre, è che tu non ci fai caso ma io sì, e poi uno sguardo quaggiù lo lanciano sempre… Piuttosto, non fare il solito e provaci, chiedile il telefono o invitala ad uscire dai!

– ma figurati, ci manca solo che ci provi qui mentre sta lavorando… E poi non saprei nemmeno cosa dire

– ma dai, inventati qualcosa, ci si sente soli quaggiù sai?

– ma che mi invento… Lascia perdere, evitiamo ulteriori figuracce

– essù! Che ti costa, al massimo dice di no, sarà mica il primo

– grazie, ben gentile a ricordarmelo, cos’è? Io sono la piaga e tu il coltello che ravana dentro?

– so ben io dove ravanerei ora

– vergognati!! Pure sboccato mi diventi, sempre più esagerato sei

– eddai, provaci, che ti costa? Dammi una piccola soddisfazione, io faccio il tifo

– il tifo? Ma che tifo, mica sono Buffon

– eh lo so… Tu fossi Buffon ci proverebbe lei, mannaggia li pescetti

– basta! Che sono qui per lavorare e così mi distrai troppo

– è che vorrei lavorare un po’ anch’io, suvvia, ti suggerisco io qualcosa

– sì, proprio tu… Sentiamo il genio

– intanto magari le dici com’è carina, poi scherzi un po’, e alla fine la inviti a cena, che ci vuole?

– ma mica siamo in un film? Minimo mi ci manda, e pure di brutto

– vabbe allora c’è la soluzione estrema alla jerry calà

– ah sì? E quale sarebbe?

– mi tiri fuori subito e giochiamo sul fattore sorpresa!

(continua)

Written by Michele

7 febbraio 2013 at 14:09

Pianopiano forteforte

Taccuino di una mente affollata.

RIVA OMBROSA

Quando si ama si dona

Makeupraimbow

Everyday something new for us...:-)

Ricette pensieri e idiozie

Non è un food blog, non è un diario, allora cos'è?

La Pillaccherona

... stai sempre a spilaccherà.

Luminaria sprecata

L'essenziale è invisibile agli occhi

La ragazza che pedala

Scatto fisso, senza freni. Non posso fermarmi anzi non voglio farlo.

kyleweatwenyen

Come un angelo da collezione.

Nora's

I'm just a puzzle that doesn't wanna be solved

the.blonde.emigrant

Random feelings, crazy life

Un Folletto in abito da sera

Io sono quella che, con le parole, crea origami per decorare le pagine

Rupestreblog

∃x(φ)

Marmellata di pensieri

Cosa dice la mia testa

Note dal Caos

Se non puoi dominar il Caos dagli forma. E.

17 e 17

UN PO' PIU' DI TWITTER, UN PO' MENO DI UN BLOG

ipennaioli.wordpress.com/

I PENNAIOLI USANO ANCORA CARTA, PENNA E CALAMAIO. SCRIVONO DA ANNI RACCONTI E LI DIFFONDONO ATTRAVERSO PICCIONI VIAGGIATORI AI LORO LETTORI. ALCUNI AMICI NE HANNO SELEZIONATI E RACCOLTI UNA PARTE E HANNO APERTO UNA “BOTTEGA DELLE LETTERE” PER POTERLI DIVULGARE SPONTANEAMENTE ATTRAVERSO INTERNET. NE “LA BOTTEGA DELLE LETTERE” SONO CUSTODITI FRAMMENTI DI QUOTIDIANITÀ, VISSUTA O IMMAGINATA: ESPERIENZE, PARADOSSI, INNAMORAMENTI, EROS. UNA BOTTEGA APERTA AGLI AMICI E A TUTTI COLORO CHE PASSERANNO A trovarci e che con il loro sostegno ci stimoleranno ad esprimerci in modo sempre più creativo e fantasioso.

LapostrofoAura

Sono solo Luoghi

The Globetrotter

It's always time to jump on a plane!

Cecilia Gattullo

Nelle mie opere sono spesso all’inseguimento dell’anima, l’essenza dell'esistenza umana. Anima, intesa come soffio di vita, di individualità. Nelle mie rappresentazioni cerco infatti in qualche modo di dare voce attraverso tratti e colori proprio a quella “apparentemente invisibile” parte di noi stessi che non ha corazze, rivestimenti o camuffamenti imposti dalla realtà nella quale ci troviamo a vivere. Inseguo l’anima, pura essenza, assoluta individualità, in perenne interazione (e spesso conflitto) con il mondo reale.

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a cura di Deborah Talarico

Il Suono Visibile

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