Michele (Caliban)

Perfidissimo Me

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Scrivere, scrivendo dello scrivere in sé

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Scrivere in fondo è la mia ecstasy, la mia marijuana, il mio narghilè o la mia pipa d’oppio.
È la mia personale, estatica ed estraniante droga.
È il mio vizio.
È la mia ebbrezza alcolica.
È il mio sfiorare menti sconosciute, accarezzarle, stuzzicarle e condurle a qualche emozione.
È il mio indulgere in tentazione, il mio peccato, la mia confessione e insieme assoluzione.
È la mia preghiera al dio che risiede nella mia testa.
È la mia evocazione ai demoni più oscuri, gridata a volte nelle notti più nere permeate dagli innominabili pensieri.
È uno dei modi che conosco per fare l’amore con me stesso, perché dopo mi rimane l’odore dell’estasi sulle dita, mentre conduco il mio corpo in luoghi dove non sto respirando davvero, con illusioni che diventano però infinite sensazioni.
È
il mio modo di vivere un’emozione speciale, profonda, personale e intima, persino più del sesso, che tante volte si fa senza pensare e senza sapere quali misteri e meraviglie possa racchiudere io quando mi stringono tra le braccia, invece scrivendo mi spoglio totalmente di fronte a qualcuno, persino più nudo del nudo, molto più di quando mi tolgo semplicemente i vestiti. Totalmente esposto, ogni difetto, ferita e intimo segreto.
È il tempo, che passa e scorre insieme ai caratteri che via via si rincorrono sulla tastiera e nella mente, perché o
gni carattere alla sinistra di quello che sto scrivendo, ogni lettera alla sinistra di quello che state leggendo, è il passato, mente ilo spazio vuoto, bianco che appare alla destra, la prossima lettera, è il futuro. La penna, l’inchiostro che macchia il foglio o il dito che sta per appoggiarsi sulla tastiera, spinto dal pensiero della lettera, della parola, è il presente che, appena viene realizzato, smette di essere tale per diventare altro.
È l’atto malinconico per eccellenza, il vano, frenetico e fremente tentativo di trattenere nel presente tutto ciò che sta inesorabilmente scivolando nel passato, di fissarlo e renderlo eterno, o almeno più duraturo.
È
mettere la mia anima su un foglio, renderla un foglio di carta e poi strapparla a volte, oppure accartocciarla e farla rotolare via, come gettata in un angolo, oppure piegarla come una barchetta da lasciar navigare in acque tumultuose, tra onde immani e tempeste perfette, e persino farne un aeroplanino da lasciar volare verso l’isola che non c’è.
Scrivere in fondo è semplicemente il mio cammino, la mia seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino.

Written by Michele

24 ottobre 2015 at 10:48

Pubblicato su pensieri

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Ho aggiunto un pesto a tavola!

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Il piacere puro è anche ricevere l’immagine della copertina del mio nuovo libro di cucina: “Aggiungi un pesto a tavola”, che uscirà ad aprile!

aggiungiunpesto

E dalla prefazione vi offro alcune righe, giusto per stuzzicare il palato.

Sua maestà, il pesto!

Il pesto genovese è senza dubbio uno dei condimenti per pasta più conosciuti e apprezzati in Italia e nel mondo.
Sono soprattutto tre i principali fattori che ne hanno decretato il grande successo.

Semplicità di creazione:
Si tratta in fondo di una salsa “a freddo” che non richiede quindi alcuna cottura, preparata con pochi semplici ingredienti genuini e presenti, per la maggior parte, sempre in qualsiasi cucina o comunque facilmente reperibili.

Golosità:
Chiunque l’abbia assaggiato non potrà che convenire che nella sua semplice essenza di combinare così magnificamente pochi intensi sapori sia assolutamente goloso. Come resistere, ad esempio, dal intingere nella ciotola la punta del dito per assaggiarlo subito, appena fatto, quando il profumo di basilico olio e aglio invade le narici in modo così fragrante.

Duttilità:
Ha una quasi infinita possibilità d’utilizzo culinario. Condisce egregiamente qualsivoglia formato di pasta, infatti, a differenza della maggior parte dei sughi e delle salse, che comunque tendono ad avere un formato di pasta tipico e preferibile, i piatti classici con il pesto sono molteplici e tutti assolutamente imperdibili. Inoltre si presta ad essere utilizzato in molte altre preparazioni oltre che come condimento per le pastasciutte.

 

Written by Michele

15 febbraio 2015 at 10:26

Pubblicato su libri

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Quasi maggiorenne

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Seduto in quel caffè
io non pensavo a te
Guardavo il mondo che
girava intorno a me

Reduce dal festival dell’Eros di Zibello, ho ritirato gli ultimi due volumi, freschi di stampa in cui appaiono altri due miei racconti, e così ora (escluso il mio libro di cucina, che conteggio a parte) sono a 17 libri in cui appare qualcosa della mia lussuriosa fantasia.

Messaggi al Cioccolato

Messaggi al Cioccolato

L'Ultima Estasi

L’Ultima Estasi


Al prossimo divento quindi maggiorenne.
Curioso pensiero peraltro quello sulla maggiore età, mescolato ai racconti erotici, perché, anche se molti forse non ci hanno mai fatto caso, la letteratura è proprio la sola cosa che non ha alcun tipo di divieto o censura per età del fruitore.
Mentre un ragazzino non può entrare al cinema a vedere molti film, acquistare una rivista fotografica erotica, o sigarette o alcolici, per la letteratura niente limiti, mai.
Non che io sia contrario, per carità, ma fa sorridere il pensiero che si debba cliccare “sono maggiorenne” su internet per visionare corpi nudi o teoricamente presentare un documento per playboy e si possa invece tranquillamente acquistare un De Sade, o un Apollinaire (per citare due scrittori classici ma estremamente forti nella loro erotica letteratura).
Forse che leggere sia meno possente che semplicemente guardare?
Eppure secondo me è il contrario, è immensamente più immaginifico e sensuale poter completare con la fantasia la parola scritta in immagini mentali che meramente guardare una figura, trovo assolutamente più eccitante una storia coinvolgente che una serie di foto esplicite.
Perché alla fine è la fantasia che distingue tra eros e pornografia, il saper condurre almeno per un poco la mente oltre, aldilà del reale, del quotidiano.
Che è un poco la stessa differenza che c’è tra dire a una donna:
voglio far sgorgare appassionatamente e irrefrenabilmente l’erezione sorgiva della tua anima che, rinchiusa nella prigione dei tabù e delle paure, stenta a risalire in superficie”
O
ppure dirle:
“posso trombarti?”
È pur vero che la conclusione potrebbe essere la stessa, ma con molta meno poesia.
La sola cosa importante è che se lei, a quel punto, ti chiede: fammi godere con la lingua…
Tu non le legga delle poesie!

Written by Michele

29 settembre 2014 at 11:33

Sempre al mercoledì

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Sempre al mercoledì

– Dai dimmelo, ma perché esci sempre con me solo al mercoledì?
– Al mercoledì esce Tex Willer!
– Tex Willer??
– Già, Tex Willer, esce al mercoledì.
– Ma perché?
– Che ne so? Chiedi al Bonelli.
– Ma no, perché rispondi sempre così alle mie domande, senza un senso.
– Senza? Ma se tu non mi comprendi non è colpa mia, tutto in realtà ha un senso, se lo vedi nel modo giusto.
– Che stronzo sei. E come dovrei vederlo secondo te?
– Bianco, con una sfumatura scura, quasi grigio fumo.
– Cazzo! Ma cos’è bianco? Cosa centra?
– È il cavallo di Tex Willer!

Written by Michele

22 settembre 2014 at 14:46

Pubblicato su racconti

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Il Tempo stringe, come disse il limone!

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Ti farei volare sulle onde
sulla vita come un’altalena
e parlare pure con i pesci
come una sirena
Ti vorrei insegnare l’equilibrio
sopra un mare che è sempre tempesta
per vivere il tuo tempo
e starci bene dentro

 

Io sono in fondo un ladro, un ladro di tempo, di vita.
Perché chi si ferma a leggere i miei racconti, le mie storie, e anche il mio blog, mi dona così facendo il suo tempo.
Mi regala piccole ma preziose e significative porzioni della sua unica e irripetibile vita, e il tempo è sicuramente ciò che di più prezioso possediamo, il regalo più bello che si possa fare agli altri.
Quindi se volete farvi rubare un poco di tempo vi offro i miei pensieri, fantasie e storie:
Ma non dimenticate mai che il tempo vola e noi no.
Anche se in effetti sarebbe curioso se noi volassimo e il tempo no…
Il cielo sarebbe pieno di uomini con l’orologio fermo!

Written by Michele

31 luglio 2014 at 13:26

Pubblicato su pensieri

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Ignoro o Imbello?

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Ti hanno iscritto
a un gioco grande
se non comprendi
se fai domande
Chi ti risponde
ti dice: è presto
quando sarai grande
allora saprai tutto
Saprai perché, saprai perché
quando sarai grande
saprai perché…

 

 

Capitano sovente momenti in cui mi sento ignorante, nel senso che ignoro.
E mi sembra di non sapere mai davvero abbastanza, di non conoscere mai tutto ciò che vorrei.
È fin troppo vero che “ci sono molte più cose in cielo e in terra Orazio, di quante ne possa sognare la tua filosofia…”
Peraltro mi viene in mente anche quella che senza dubbio è stata la risposta di Orazio:
Clarabella, se non vuoi darmela basta dirlo!”
Naturalmente questa santa verità (quella Amletica intendo) è anche un bene, infatti è così che ogni nuova scoperta, piccola o grande che sia, ci
dona sempre e ancora emozione.
Triste davvero sarebbe il giorno in cui pensassi di conoscere o comprendere tutto, io invece voglio, e soprattutto spero di imparare sempre qualcosa di nuovo..
Senza dubbio anche un blog è luogo ove imparare, scoprire e conoscere, e mi accorgo ogni giorno che le scoperte vanno in due direzioni opposte.
Da un lato imparo a conoscere nuove persone, idee e opinioni, grazie ai commenti e ai rapporti di amicizia che si instaurano ogni giorno condividendo e leggendo nuove idee, pensieri ed emozioni.
Dall’altro scopro sempre qualcosa di nuovo, di diverso su me stesso.
Ed è una continua ricerca, infinita ed estremamente piacevole in fondo, capace di donare nuove sensazioni e di stimolare sempre nuove riflessioni e pensieri.
Certo però che più espando l’isola della mia conoscenza…
Più vedo allungarsi la linea costiera della mia ignoranza…

Written by Michele

27 Maggio 2014 at 14:13

Pubblicato su pensieri

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Suite n°1

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suite n1Scrivo, ebbene sì, ultimamente ho ripreso a scrivere un poco più intensamente.
Ho da poco terminato un ultimo racconto, ovviamente erotico (per chi non sapesse ancora di questa mia scrittoria passione).
Qualcuno si chiederà perché questa passione per L’eros.
Troppi vedono l’erotico solo come un semplice e stimolante risveglio sessuale, stuzzicamento della fantasia.
Io vivo, concepisco, scrivo dell’erotico perché è la più profonda, intima, possente e irrinunciabile forza di vita, una forza che ci spinge e sprona a vivere lungo una direzione fondamentale, verso la piena consapevolezza di sé, dei desideri dei pensieri e delle emozioni, spezzando catene, vincoli e tabù assurdamente inculcati nelle menti da una risibile cultura vetero-religiosa il cui scopo è solo limitare e frustrare l’immensa passionalità che si cela in ogni essere vivente, l’istinto atavico e squassante che ribolle nelle nere profondità dell’animo.
Ecco perché stavolta ho spinto di più la fantasia, verso nuovi luoghi mai esplorati prima nello scrivere.
Il racconto: “Suite n°1” (a chi pungesse vaghezza di leggerlo può trovarlo cliccando il link del titolo o tra gli altri racconti a lato) è inizialmente ispirato a una splendida opera per violoncello di Bach, ma non mi dilungherò oltre nel svelarne la trama.
Quindi per chi ne avrà voglia, tempo e curiosità buona lettura, per gli altri buon lunedì.
Ma gli altri non sanno che perdono, perché io in fondo sono uno scribacchino non solo discreto, ma anche molto precoce.
Pensate che io ho imparato a scrivere molto prima di imparare a leggere.
Infatti scrivevo e mi chiedevo: ma che cazzo ho scritto?

 

Written by Michele

5 Maggio 2014 at 11:14

La Morte in Sorte

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davanti all’estrema nemica
non serve coraggio o fatica
non serve colpirla nel cuore
perché la morte mai non muore

Ebbene sì, mi è toccata in sorte la Morte!
Tranquilli, nessun lutto in vista, è solo che insieme a 22 amici scribacchini è balenata l’idea di un libro che raccolga dei racconti (erotici ovviamente) ispirati ai 22 arcani maggiori dei tarocchi, e ovviamente avrete già tutti intuito quale sia stato sorteggiato per me.
Ho naturalmente già effettuato gli scaramantici scongiuri di rito con mirati toccamenti e poi mi son messo al lavoro, in effetti con un’idea niente male e in solo due giorni ne è uscita una discreta novella.
Purtroppo non posso ancora inserirla qui con gli altri racconti per ovvie ragioni ma se qualcuno di voi che passa di qui avesse piacere di leggerlo basta una mail e lo avrà con piacere.
Certo è curioso, avrei voluto ricevere il papa, per cui avevo già un’idea oltremodo intrigante e discretamente blasfema, che sia un segnale da qualcuno lassù che avvisa di non fare certi pensieri?
C
he peraltro non ho idea di cosa ci sia dopo la morte, già faccio molta fatica a capire quello che c’è prima, ma nel caso non mi dispiacerebbe che fosse come l’ho immaginata nel racconto.
E per fortuna che l’idea è giunta rapida, anche perché a meditarci troppo avrei finito per sentirmi come il nano condannato a morte…
Patibolo!

Written by Michele

11 aprile 2014 at 14:19

Pubblicato su pensieri, racconti

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Penso di pensare

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Io penso positivo perché son vivo perché son vivo,
io penso positivo perché son vivo e finché son vivo,
niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare,
niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare, fermare
quest’onda che va,
quest’onda che viene e che va

Spesso, forse troppo spesso mi ritrovo a pensare, con la mente vaga e divaga quando mi accingo a scribacchiare qualcosa di nuovo qui.
E molto spesso mi chiedo se riesco effettivamente a scrivere tutto ciò che realmente penso o se ci riuscirò mai, e anche se riuscirò a ricordarmi tutto quello che sto pensando e ho pensato per il futuro.
La distanza tra il pensare e lo scrivere a volte è incolmabile.
Capitano momenti in cui mi chiedo persino se condivido davvero tutto quello che penso o se lo penso solamente.
Poi mi consolo dalle mie contraddizioni ricordando le parole di Corneille: “nel mondo immutabile e leggero costanza è spesso il variar pensiero”.
Perché in fondo i pensieri sono come le ombre delle nostre sensazioni, sempre più oscuri, più vani, più semplici di queste.
E trasformarli in parole spesso li muta inesorabilmente, rendendoli sottilmente differenti, mediandoli con grammatica, retorica e svolazzi letterari.
Perché in fondo le parole volano sì sempre in alto, ma se i pensieri restano a terra sono perdute, spazzate via come palloncini nel vento.
Le parole senza pensiero non vanno mai in paradiso. E
certo, in fondo, pensare ha la sua importanza…
È ciò che distingue l’uomo dalle lenticchie…

Written by Michele

18 marzo 2014 at 14:05

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Zero

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Zero

Mi guardò con espressione di odio e disprezzo, prima di andarsene sbattendo la porta mi disse solo: sei uno zero!
Sono uno Zero…
Risi di un sorriso lento, dolce.
Pensando: non hai mai capito un cazzo, nemmeno di matematica.
Uno Zero è un gran numero, significherà anche niente, ma è tutt’altro che assenza di valore.
È il solo e unico numero reale, unico nel suo genere, né primo né composto.
Puoi moltiplicarlo o dividerlo ma otterrai sempre lo stesso unico mirabolante risultato: Zero!
Cardinalità dell’insieme vuoto, dimensione di un punto, e un punto è tutto, tutto nasce da lì.
Sono quindi la sola probabilità di un evento impossibile, per cui posso davvero fare l’impossibile, se lo desidero.
Zero quindi, è il numero più vicino a Dio.
Dio di se stesso.
Perché la stessa esistenza è un percorso a somma Zero, alla fine.

Written by Michele

13 marzo 2014 at 13:43

Pianopiano forteforte

Taccuino di una mente affollata.

RIVA OMBROSA

Quando si ama si dona

Makeupraimbow

Everyday something new for us...:-)

Ricette pensieri e idiozie

Non è un food blog, non è un diario, allora cos'è?

La Pillaccherona

... stai sempre a spilaccherà.

Luminaria sprecata

L'essenziale è invisibile agli occhi

La ragazza che pedala

Scatto fisso, senza freni. Non posso fermarmi anzi non voglio farlo.

kyleweatwenyen

Come un angelo da collezione.

Nora's

I'm just a puzzle that doesn't wanna be solved

the.blonde.emigrant

Random feelings, crazy life

Un Folletto in abito da sera

Io sono quella che, con le parole, crea origami per decorare le pagine

Rupestreblog

∃x(φ)

Marmellata di pensieri

Cosa dice la mia testa

Note dal Caos

Se non puoi dominar il Caos dagli forma. E.

17 e 17

UN PO' PIU' DI TWITTER, UN PO' MENO DI UN BLOG

ipennaioli.wordpress.com/

I PENNAIOLI USANO ANCORA CARTA, PENNA E CALAMAIO. SCRIVONO DA ANNI RACCONTI E LI DIFFONDONO ATTRAVERSO PICCIONI VIAGGIATORI AI LORO LETTORI. ALCUNI AMICI NE HANNO SELEZIONATI E RACCOLTI UNA PARTE E HANNO APERTO UNA “BOTTEGA DELLE LETTERE” PER POTERLI DIVULGARE SPONTANEAMENTE ATTRAVERSO INTERNET. NE “LA BOTTEGA DELLE LETTERE” SONO CUSTODITI FRAMMENTI DI QUOTIDIANITÀ, VISSUTA O IMMAGINATA: ESPERIENZE, PARADOSSI, INNAMORAMENTI, EROS. UNA BOTTEGA APERTA AGLI AMICI E A TUTTI COLORO CHE PASSERANNO A trovarci e che con il loro sostegno ci stimoleranno ad esprimerci in modo sempre più creativo e fantasioso.

LapostrofoAura

Sono solo Luoghi

The Globetrotter

It's always time to jump on a plane!

Cecilia Gattullo

Nelle mie opere sono spesso all’inseguimento dell’anima, l’essenza dell'esistenza umana. Anima, intesa come soffio di vita, di individualità. Nelle mie rappresentazioni cerco infatti in qualche modo di dare voce attraverso tratti e colori proprio a quella “apparentemente invisibile” parte di noi stessi che non ha corazze, rivestimenti o camuffamenti imposti dalla realtà nella quale ci troviamo a vivere. Inseguo l’anima, pura essenza, assoluta individualità, in perenne interazione (e spesso conflitto) con il mondo reale.

intempestivoviandante's Blog

Racconti, teatro, letteratura

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a cura di Deborah Talarico

Il Suono Visibile

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In punta di piedi

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