Michele (Caliban)

Perfidissimo Me

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Barbera e champagne

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Barbera e champagne
stasera beviam
per colpa del mio amor pa ra pa pa
per colpa del tuo amor pa ra pa pa

dopo molto mangiare ieri, cercando ancora di smaltire il pranzone di natale (e mi appresto a quello di s. stefano), la mente è decisamente meno lucida del solito, ma rinnovo a tutti i miei auguri per un distinto natale e uno spettabile anno nuovo. (dotta citazione)
certo che queste festività come sempre riaccendono i miei dubbi mistici. l’aria si pervade di religiosità, e tutti si affannano a cercare di dimostrarsi più buoni e forse proprio per questo io invece a natale sento un irrefrenabile desiderio di essere un po’ più bastardo del solito.
Poi è anche il compleanno dell’amato e vituperato Gesù, nientepopodimenochè il figlio di dio, mica pizza e fichi.
resta però in fondo sempre il grandissimo dilemma. il mondo (buon Gesù compreso) l’ha fatto Dio, e fin qui ci siamo, rientriamo in una teoria cosmogonica perfetta…
ma Dio? chi l’ha fatto?
ebbene ieri, dopo abbondanti libagioni (con un fantastico e godurioso barbaresco pola del 2005) ho avuto l’illuminazione.
chi ha fatto dio?
l’han fatto il su’ babbo e la su’ mamma….

Written by Michele

26 dicembre 2012 at 10:02

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Sogno di natale

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sarà che l’avvicinarsi del natale mi tormenta, o forse le troppe pinte ieri sera, ma questa notte ho fatto un sogno invero strano.
dormivo nel letto, con il bassotto, quando improvvisamente mi sveglia un suono come di tromba (chissà perché ho avuto una fugace immagine di Louis Armstrong) e dalla porta hanno iniziato a fare capolino una marea di nanetti (simil da giardino) in fila indiana, tutti sorridenti e con giacchetta e cappuccio intonati, ognuno di un colore diverso dagli altri.
e tutti avevano in mano un grande pacchetto quadrato rosso, e ogni pacchetto aveva il fiocco del colore del cappuccio del nano che lo portava.
senza parlare ognuno con un balzo salta sul letto,mi fa un piccolo inchino, posa il pacco e salta giù mettendosi lungo la parte della stanza, salutato da un uggiolio di Grisù.
e continuano così finché il letto è ricolmo di pacchi, una grande piramide di doni natalizi, e la stanza diventa strapiena di una marea di nanetti stretti stretti gli uni agli altri. e poi tutti insieme se ne vanno cantando la canzone di natale di diabolik:

Ginko è beeeel Ginko è beeeel
Ginko è propri beeeel

 

Written by Michele

24 dicembre 2012 at 14:36

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Vino

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barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa.

alcune nuove teorie psicoanalitiche hanno chiaramente dimostrato che chi ama il vino, anche se non si tratta di un profondo conoscitore o intenditore della materia, è una persona certamente aperta al dialogo, alla comunicazione, al piacere e alla complicità.
infatti quasi sempre tra chi dona una bottiglia di vino ed il destinatario del regalo si instaura una nuova profonda forma di comunicazione che l’inconscio di entrambe le parti recepisce ed elabora, ed è per questo che sono fermamente convinto che regalare una buona bottiglia di vino equivalga a più di mille parole, soprattutto come idea regalo natalizia, e che possa essere un ottimo sistema per comunicare, per esprimere i propri sogni e desideri.
certo molto dipende dal tipo di vino che viene donato. regalare un chianti classico, così asciutto, armonico, potrebbe significare “lasciati andare, liberati, esagera”, sarebbe un dono che rimarca un eccessiva razionalità, quasi una frenata fantasia e un’esagerata inibizione della persona a cui è destinato.
per comunicare amicizia profonda, cameratismo e voglia di libertà e divertimento insieme, certamente una grande barbera, magari invecchiata in barrique, così piena di corpo, tannica, e i suoi sentori di vaniglia e spezie.
una serata di conversazioni profonde, serie e culturali necessiterebbe in regalo un fantastico vin santo, dolce, meditativo, con il suo profumo ammaliante, da degustare lentamente, a lungo.
se invece volessi essere più diretto, più sfrontato dicendo un bel “ti desidero, mi piaci, ti voglio”, allora ci vorrebbe proprio un ottimo barbaresco, un vino robusto, carnoso, vellutato ed armonico, così sensuale ed appagante al palato, con quel profumo intenso e fruttato che è sinonimo dell’abbandonarsi a lascivi piaceri.
se invece volessi abbandonarmi completamente tra le sue braccia dicendo semplicemente “sono tuo, fai di me ciò che desideri” dovrei proprio optare per un grande moscato di pantelleria, dolce, intenso, persistente, con quei deliziosi, appaganti sentori di miele e frutta. ma l’importante è che siano sempre bottiglie di ottima qualità…
la vita è troppo breve per bere del vino cattivo…

Written by Michele

17 dicembre 2012 at 10:51

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Dentro Te

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lentamente scivola
la tua mano su di me
quel tanto che basta per trasformare
ogni carezza in un gemito
ti guardo accaldata contorcerti
tra le lenzuola umide
golosa ed implacabile
forza fammi male finché vuoi
lo sai…
pioggia io sarò, per toglierti la sete
e sole salirò, per asciugarti bene
vento arriverò, per poterti accarezzare
ma se vuoi, se tu vuoi
tra fango e neve, fango e neve impazzirò!

sono dentro di te, parte di te ora, uniti come due metà di un giocattolo a lungo rotto e impossibilitato al suo scopo, ma ora finalmente riparato e ottimamente funzionante…
il tuo odore, il profumo della tua pelle, dei tuoi morbidi capelli e della tua eccitazione mi piace da impazzire, ed ora io vorrei ancora la tua bocca, ancora e sempre la tua bocca.
aprirtela con sentimento, lentamente, dopo aver indugiato con le mie labbra sulle tue, morbidissime e sensuali.
ed entrare con la mia lingua assetata ad incontrare la tua dolce e delicata.
e resistere lì, se anche mi volessi fuori, non foss’altro per respirare.
e a nulla servirà un tuo dibatterti, se i denti leggermente si scontrano, se morbido e tagliente collidono.
perché infine ti aprirai di più, mi donerai la tua saliva e il tuo respiro, e la tua vena in gola, come la mia, batterà più forte.
e quando ti lascerò la bocca sarà per cercare sul tuo collo quella intensa pulsazione, le mie dita accarezzeranno la tua nuca, i tuoi capelli, le tue spalle, cercheranno affamate i tuoi capezzoli e li vorranno turgidi, scenderanno sul tuo ventre e lo vorranno umido.
e ti bacerò… finché non vorrai davvero farmi smettere…
senza parlare, senza esprimermi altro che con la bocca, le mani, il corpo e lo sguardo.
ed il naufragar mi sarà ancora dolce nel tuo mare.
anche perché quando si è veramente preda di una passione totale le parole non servono.
come disse il pesciolino alla pesciolina…

Written by Michele

12 dicembre 2012 at 13:56

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Mare

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il mare d’inverno
è solo un film in bianco e nero visto alla tv.
e verso l’interno,
qualche nuvola dal cielo che si butta giù.

stanotte ho sognato il mare. un mare feroce che mutava tra il grigio e il blu, in tempesta, con le onde spinte dal vento come impazzite che si riversavano spumeggianti in un cielo grigio, dello stesso colore dell’acqua, come due fluidi uguali, solo di densità diversa.
il mare era tutto, insieme danza e danzatore.
spettacolo e spettatore.
ricordo una tempesta simile molti anni fa in barca a vela.
una sensazione davvero meravigliosa, mi sentivo parte delle onde e del cielo insieme, un confine traballante tra due mondi che si ricorrevano e sembravano cercare di sopraffarsi uno con l’altro, facendomi sentire proprio come il mare, profondo e agitato.
perché in fondo so di essere solo una goccia nel mare. ma so anche che senza di me il mare sarebbe più piccolo.
e poi mai dimenticare che finché la barca va…
non monto lo spinnaker…

Written by Michele

7 dicembre 2012 at 14:14

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Volare? Volare!

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hai mai seguito il volo, di un falco o un gabbiano.
traiettorie ardite nel vento, dentro il cielo lontano.
io sono così, e ho voglia di volare, mentre dico che ti avrò, e ti avrò.
ti avrò perché sto male, se non ti sento mia.
ti avrò perché non posso più aspettare.
ti avrò perché ti voglio, e con la fantasia,
ho costruito un mondo che dovrai guardare solamente tu.

 

io ho sempre amato volare, e non parlo dei viaggi aerei, che peraltro comunque mi piacciono molto, con quelle sensazioni di tensione e leggerezza che si prova al momento del decollo. io parlo di volare con l’anima, la mente, la fantasia la passione, l’amore. un volo come potrebbe fare peter pan, che incarna non tanto l’eterno fanciullo che è in ogni persona, quanto soprattutto l’eterno desiderio di stupirsi ancora, di vivere pensieri felici, così felici appunto da consentire persino di volare. Seneca diceva: non è perché le cose sono difficili che noi non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili, per questo non si dovrebbe mai temere di gettarsi dall’alto e volare. certo, volare in molto in alto significa certo poter cadere da molto in alto, e quindi farsi molto più male, ma è più forte di me, come Icaro mi avvicinerò al sole, sempre più su, perché è così bello, lucente e caldo il sole, ed è così limpido il cielo lassù, ed è tutto così lontano quell’orribile rumore che si sente camminando solo tra la folla. e persino precipitare forse durerà abbastanza da poter ancora godere un po’ del volo, intanto seppur bruciato giù ci sarà il mare, dove potrò rinfrescarmi in eterno. Perché quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. certo resta sempre un piccolo dubbio, se dio avesse voluto che l’uomo volasse… gli avrebbe senza dubbio fatto l’uccello molto più grande…

Written by Michele

6 dicembre 2012 at 14:13

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IO

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Sono uomo (anche se con animo fanciullo) dai molteplici interessi e passioni… Lettura e scrittura naturalmente sono tra le più profonde, oltre naturalmente alla passione per l’erotismo, la sensualità, la trasgressione… mi diletto con grande abilità (la modestia è il mio forte come si vede) nel cucinare, adoro ogni genere di cucina etnica… pratico qualche sport, senza esagerare, mi piace il cinema, il teatro (adoro letteralmente shakespeare), internet, e in fondo mi piace il mio lavoro di commerciante… insomma sono per la varietà meravigliosa… e credo profondamente che si debba sempre osare, esagerare, vivere con passione e frenesia, amare e desiderare possibile e impossibile… e soprattutto sognare arditamente perchè in un mondo dove i figli dei falegnami risorgono, tutto è possibile…

http://michele1966.blogspot.it/

Written by Michele

26 novembre 2012 at 14:15

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Pianopiano forteforte

Taccuino di una mente affollata.

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Non è un food blog, non è un diario, allora cos'è?

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Note dal Caos

Se non puoi dominar il Caos dagli forma. E.

17 e 17

UN PO' PIU' DI TWITTER, UN PO' MENO DI UN BLOG

ipennaioli.wordpress.com/

I PENNAIOLI USANO ANCORA CARTA, PENNA E CALAMAIO. SCRIVONO DA ANNI RACCONTI E LI DIFFONDONO ATTRAVERSO PICCIONI VIAGGIATORI AI LORO LETTORI. ALCUNI AMICI NE HANNO SELEZIONATI E RACCOLTI UNA PARTE E HANNO APERTO UNA “BOTTEGA DELLE LETTERE” PER POTERLI DIVULGARE SPONTANEAMENTE ATTRAVERSO INTERNET. NE “LA BOTTEGA DELLE LETTERE” SONO CUSTODITI FRAMMENTI DI QUOTIDIANITÀ, VISSUTA O IMMAGINATA: ESPERIENZE, PARADOSSI, INNAMORAMENTI, EROS. UNA BOTTEGA APERTA AGLI AMICI E A TUTTI COLORO CHE PASSERANNO A trovarci e che con il loro sostegno ci stimoleranno ad esprimerci in modo sempre più creativo e fantasioso.

LapostrofoAura

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It's always time to jump on a plane!

Cecilia Gattullo

Nelle mie opere sono spesso all’inseguimento dell’anima, l’essenza dell'esistenza umana. Anima, intesa come soffio di vita, di individualità. Nelle mie rappresentazioni cerco infatti in qualche modo di dare voce attraverso tratti e colori proprio a quella “apparentemente invisibile” parte di noi stessi che non ha corazze, rivestimenti o camuffamenti imposti dalla realtà nella quale ci troviamo a vivere. Inseguo l’anima, pura essenza, assoluta individualità, in perenne interazione (e spesso conflitto) con il mondo reale.

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