Michele (Caliban)

Perfidissimo Me

Me contro me

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Me contro me

Andò tranquillo quella mattina all’appuntamento.
In realtà non era un vero appuntamento, in quanto lui non ne sapeva nulla.
Lo divenne quando l’altro si fece avanti.
Lui sì che aveva atteso quell’appuntamento, lo aspettava da molto tempo, l’aveva immaginato sognato e pregustato per tutti i sette anni di lista d’attesa. E ora era finalmente lì, nel luogo e ora esatta dove ricordava si sarebbe trovato proprio quel giorno.
Si guardarono sorpresi straniti, come visioni confuse di sé in uno specchio distorto del luna park.
Quello che non sapeva dell’appuntamento impiegò qualche secondo per realizzare chi si trovasse davvero di fronte.
Poi con un brillio negli occhi e un sollevarsi di sopracciglia capì.
L’altro gli disse solo due parole:
«Non sposarla!» Prima di iniziare a svanire nell’aria.
Eppure avevo ancora tre minuti di tempo, secondo il contratto standard… pensò prima dell’oblio.
Lui stava andando proprio a ritirare le partecipazioni.
Confuso, con la mente in subbuglio, si voltò e tornò verso casa.
Il camion lo colpì senza che se ne accorgesse.

Written by Michele

20 marzo 2014 a 13:51

Pubblicato su racconti

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19 Risposte

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  1. Quando si dice “..non camminare mai distratti…”

    fulvialuna1

    21 marzo 2014 at 19:29

  2. il tuo finale l’ha salvato!!! ora dov’è? scherzi a parte, sai quanto mi piace leggerti: bella anche questa storia dal finale…travolgente!

    rossellacantisani

    21 marzo 2014 at 16:15

    • Haha chissà dove sarà.
      Grazie grazie sempre un piacere essere letto da te

      Michele

      21 marzo 2014 at 16:20

  3. bello, complimenti 😉

    capsilla

    21 marzo 2014 at 10:52

  4. Bello il paradosso, mi affascina. E’ solo che non mi quadra … muore … ma no certo … cambia tutto … e tutto cambia.
    Compliments!

    fariv66

    20 marzo 2014 at 21:52

    • Eh già. Cambia e muta la progressione temporale. Sempre in teoria 😉

      Michele

      20 marzo 2014 at 21:59

  5. Bravo, Semplicemente! Ciao,65Luna

    65luna

    20 marzo 2014 at 18:16

  6. Capperi che destino! 😦
    Il finale dei tuoi racconti è sempre “a sorpresa”, complimenti Michele.
    un abbraccio

    afinebinario

    20 marzo 2014 at 16:59

    • beh in effetti i finali sono una delle cose che amo di più immaginare, e con cui provare a stupire 🙂
      abbraccio a te

      Michele

      20 marzo 2014 at 17:16

  7. Urca!
    Cioè … ma non era preferibile sposarla a questo punto? 😀
    …che para…d’osso!

    tramedipensieri

    20 marzo 2014 at 16:08

  8. Probabilmente, meglio la morte che una moglie come quella che avrebbe avuto!

    Bia

    20 marzo 2014 at 14:13

  9. Gli è andata bene. Pensa se si fosse sposato…
    Sempre sorprendenti i tuoi racconti.

    Topper

    20 marzo 2014 at 14:02

    • hahahaha già, dalla padella nella brace 🙂
      (i paradossi temporali sono da sempre una mia passione)

      Michele

      20 marzo 2014 at 14:02


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